Mi trovo nel deserto. Tutto davanti a me è di un giallo accecante. Ho bisogno di bere, riprovare la sensazione delle labbra bagnate. Mi incammino, con la polvere che mi blocca le vie respiratorie, urlo al deserto maledetto. In lontananza vedo un piccolo puntino risplendere, corro verso di esso pensando che sia la salvezza. Appena arrivato vedo una strana creatura gobba e strisciante, i suoi artigli sono sporchi e nelle mani tiene una poltiglia rossa , i miei occhi non tralasciano nessun dettaglio, neanche la goccia di sangue che cade nella sabbia,mi passo la lingua sulle labbra ormai secche . Parlo sperando che conosca la mia lingua. "E’ buono, amico?" La creatura mi fissa e con voce roca mi risponde "E’ amaro, amaro". Non resisto "Mi faresti dare un morso? Ho bisogno di liquidi altrimenti morirò". La creatura si alza di scatto e dalla sua gola scaturisce una risata e la mia pelle si accappona improvvisamente. Il mostro affogato ancora dalle risa mi risponde "Non posso! perché è amaro e perché è il tuo cuore". Tutto diventa nero.
Ispirata a una citazione di Stephen Crane.
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Bellissimo racconto!!!
RispondiEliminaogni tanto scrivi qualcosa di leggibile :P congratulations XD
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