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Erano laggiù, allineati ai piedi dei pendii, venuti a vedermi per l'ultima volta,cornice vivente All'immagine finale! In una cortina di fiamme Li vidi e tutti riconobbi. Ciononostante intrepido Mi portai alle labbra il corno da guerra E soffiai. "Childe Roland alla Torre Nera giunse" (Robert Browning)

martedì 14 dicembre 2010

Stralci di un passato che fu

Ieri notte mentre non riuscivo ad addormentarmi ho pensato ai vecchi tempi quando non ero altro che un bambino di tre quattro anni. Quando nella mia vita non c’era altro che il divertimento il desiderio e la fretta di comprare i giocattoli appena usciti. La mattina ricordo che mio papà mi pettinava i capelli, mia mamma mi preparava lo zainetto dei Puffi (era minuscolo, ricordo che alla base era arancione) e la merendina, solitamente un pacchetto di cracker della mulino bianco. Indossavo il grembiulino azzurro e poi mia mamma mi accompagnava all’asilo proprio difronte casa mia. Chissà come sta la mia maestra! qualche giorno di questi devo passare a salutarla. Si chiama Maria e mi voleva un sacco di bene. La mia classe ricordo che era molto grande o ero piccolo io, questo non posso dirlo, ma vi posso assicurare che si poteva disputare una partita a pallone. I tavoli erano disposti a L e solitamente giocavo sul braccio più lungo. In fondo c’era un cesta di colore verde con tanti giochini e costruzioni e nella stessa direzione un grande armadio di metallo grigio. Dentro quella scatolona di acciaio c’era di tutto, ma non scorderò mai le caramelle alla frutta; non sono riuscito più a trovarle ricordo che il pacco aveva una plastica abbastanza resistente, tutta colorata e che le caramelle avevano una sorta di ripieno alla frutta. In una delle pareti oltre ai tanti disegni c’era anche un grande albero. Ogni tanto quando sono in cucina apro l’ultimo cassetto e osservo la mia vecchia tovaglietta che portavo all’asilo. E’ di colore blu con dei pallini bianchi e divisa da tanti quadratini e ognuno dei quali ha un disegnino: una casa, una stella , un fiore. Proprio in questo momento mi è ritornato in mente che sbriciolavo i cracker per farli sembrare molti di più. Ognuno di noi poi aveva un quadernone con la copertina rigida dove disegnavamo e che lasciavamo a fine giornata su un tavolo addossato alla parete ognuno con il nome scritto in copertina. Ricordo anche che certe volte mi sentivo smarrito, tutto da solo a dover finire un disegno o a fare qual cos’altro. Nel periodo autunnale per il giorno di San Martino la maestra portava una cassetta di uva bianca e una scodella di plastica e un passatutto, ricordo che ci divertivamo da matti. In un carnevale non ricordo più quale io e la mia maestra eravamo vestiti da clown, ho ancora la fotografia. Solitamente cantavamo anche qualche canzoncina, ne ricordo una in particolare, che faceva: Gallo galletto chicchirichi presto bimbetto alzati prendi il cestino e vieni con me e ti porto alla scuola che bello è lalalallalala lalalla la la. Ci sarebbero tante cose da raccontare anche delle scuole elementari, della mia prima maestra di italiano che non dimenticherò più anche se è un ricordo sfumato. O del maestro Michele che suonava in classe la chitarra e che ci portava i cortile durante il pomeriggio a scuola. Ho tanti spezzoni nella mia mente che mi piacerebbe ricomporre così da poter respirare anche se con un aria più sporca la spensieratezza lo stupore e la meraviglia delle piccole cose che si può provare solo da bambini. Ora vi lascio e ritorno alla mia vita.


Lunghi giorni e piacevoli notti.


Armando

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